Quali norme regolano la professione

La professione è normata dalla Legge sull’ordinamento giudiziario.

La riforma dell’ordinamento è stata attuata attraverso sei decreti legislativi, emanati in base alla legge delega di riforma del 25 luglio 2005 n. 150, successivamente modificati dalla legge 30 luglio 2007 n. 111 e dal decreto legge 21 giugno 2013, n. 69 (modificato dal decreto legge 24 giugno 2014, n. 90), istituente il tirocinio per l'accesso al concorso.

Fonti normative dell’ordinamento giudiziario di rango secondario sono costituite dai regolamenti e dalle circolari emanate dal Consiglio superiore della magistratura.

L'accesso alla professione di magistrato ordinario (non si parla dunque del giudice amministrativo, né del giudice di pace) passa attraverso il superamento di un concorso pubblico per esami. Oltre alla laurea in giurisprudenza, i requisiti di cui i candidati devono essere in possesso sono differenziati (tirocinio presso gli uffici giudiziari, tirocinio di 18 mesi presso l'Avvocatura dello Stato, diploma presso una scuola di specializzazione per le professioni legali, dottorato in materie giuridiche, docenza universitaria di materie giuridiche, abilitazione all'avvocatura, ecc.). È possibile consultare il sito del Ministero della Giustizia per informazioni più dettagliate.

Livello EQF

VII livello del Quadro Europeo delle Qualifiche, corrispondente al secondo ciclo dei titoli accademici