Quali sono le condizioni di lavoro?

Il RESTAURATORE può lavorare come dipendente all’interno di una struttura pubblica, a seguito del superamento di un concorso pubblico, o di un laboratorio privato.

Più spesso, tuttavia, opera come lavoratore autonomo in un proprio laboratorio (avendo ottenuto l'autorizzazione dall'ASL per l'area adibita a laboratorio) o all’interno di un’impresa specializzata. 

L’orario di lavoro di coloro che lavorano alle dipendenze di una società/ente pubblico è regolato dal contratto e, in genere, non supera le otto ore giornaliere. Per coloro che operano in forma autonoma o in alcune fasi del restauro, i ritmi di lavoro possono intensificarsi.

A causa della fragilità o delle dimensioni di alcuni oggetti, o nei casi di interventi su strutture architettoniche, il RESTAURATORE può dover operare fuori dal proprio laboratorio. E’ richiesta quindi una certa flessibilità.

Per gli interventi su beni architettonici (stucchi, dipinti murali, mosaici…) può essere necessario operare su ponteggi. Inoltre, quando le caratteristiche del restauro lo richiedono, il Restauratore deve dotarsi degli opportuni equipaggiamenti di sicurezza e di protezione individuale.

Al RESTAURATORE, indipendentemente dal contesto in cui si trova ad operare, viene richiesto un elevato grado di autonomia, dovendo definire i compiti, le priorità e gli obiettivi del suo lavoro. E’necessario che agisca in modo molto accurato, poiché il rischio di commettere errori è elevato, con serie conseguenze sul bene su cui si sta intervenendo.

Nell’esercizio della sua professione, collabora con un eterogeneo team di professionisti (Funzionari degli Enti di Tutela, Storici dell’Arte, Archeologi, Architetti, Chimici, Fisici, Geologi, ecc.) e ha mansioni di coordinamento e direzione dei lavori.