Attività e competenze

ATTIVITÀ

COMPETENZE

Analizza le politiche pubbliche

  • studiando i processi decisionali che portano alla loro definizione e gli attori coinvolti, ed elaborando modelli teorici in grado di spiegare le preferenze di questi ultimi e le loro strategie per influenzare il risultato
  • osservando la struttura delle stesse, in termini di problemi a cui cercano di dare risposta, e di gruppi destinatari
  • individuando i livelli territoriali di intervento e le istituzioni/gli attori preposte/i alla loro realizzazione
  • elaborando proiezioni degli effetti e quindi valutando l’impatto e l’efficacia delle stesse, anche attraverso l’utilizzo di indicatori di performance
  • valutando le risposte della società e l’interazione tra politiche pubbliche e dinamiche sociali

Studia i sistemi politici

  • analizzandone le istituzioni, la genesi e i mutamenti
  • concentrandosi sui sistemi partitici e le loro trasformazioni, in risposta ai mutamenti dei sistemi elettorali e della società
  • analizzando comparativamente i diversi paesi, valutandone le differenze e le risposte alle pressioni comuni (per esempio, alla globalizzazione)

Analizza le relazioni internazionali

  • elaborando modelli teorici per la spiegazione dei rapporti tra gli stati
  • focalizzandosi sulla politica estera e considerando i vincoli che il sistema internazionale pone e le opportunità che offre a ogni paese
  • studiando le funzioni e la struttura degli organismi sovranazionali ed elaborando categorie per comprenderne l’operare
  • analizzando le caratteristiche e le dinamiche delle macro-aree regionali, inclusi i processi di integrazione (regionalismo)
  • studiando genesi, evoluzione e funzionamento delle istituzioni dell’Unione europea

Studia le ideologie politiche

  • rintracciandone la genesi e approfondendo i testi o autori all’origine delle stesse
  • percorrendone le trasformazioni nel corso del tempo, a fronte dei cambiamenti della società
  • analizzando gli attori che ne sono portatori e il radicamento nei gruppi sociali
  • valutandone gli esiti politici e la capacità trasformativa nei confronti del sistema politico e sociale

Studia i comportamenti elettorali

  • valutando come le regole del gioco influenzano i comportamenti di voto e gli esiti dello stesso
  • sondando i mutamenti nel clima di opinione, anche in relazione a temi specifici
  • analizzandone le preferenze politiche ed elettorali dei diversi gruppi sociali e loro mutamenti (flussi elettorali, ecc.)
  • studiando le strategie di comunicazione degli attori politici e la loro influenza sul comportamento degli elettori

Quali conoscenze è necessario avere?

Conoscenze specialistiche

  • Filosofia politica
  • Storia delle dottrine politiche
  • Storia delle istituzioni politiche
  • Analisi delle politiche pubbliche
  • Analisi dei processi decisionali
  • Comunicazione pubblica
  • Istituzioni dell’Unione Europea
  • Relazioni Internazionali
  • Metodologia della ricerca sociale

Conoscenze generali

  • Scienza politica
  • Relazioni internazionali
  • Sociologia
  • Elementi di statistica
  • Economia politica
  • Politica economica
  • Diritto pubblico
  • Filosofia
  • Storia moderna e contemporanea
  • Geografia
  • Conoscenze linguistiche
  • Informatica

Che cosa deve saper fare?

Abilità specialistiche principali

  • Applicare tecniche di progettazione e realizzazione di un’inchiesta campionaria (realizzazione strumento di indagine, definizione del campione, somministrazione e codifica dei dati, elaborazione)
  • Applicare tecniche di gestione e trattamento delle fonti e dei dati secondari a diversa scala territoriale e delle banche dati istituzionali e/o amministrative
  • Applicare metodologie e tecniche di costruzione ed analisi qualitativa dei dati (per esempio, interviste in profondità, focus group, analisi del discorso)
  • Applicare tecniche di analisi statistica dei dati quantitativi, con il supporto di specifici strumenti informatici (SPSS, SAS, Stata)
  • Applicare tecniche di simulazione di scenari politici
  • Utilizzare tecniche di lettura critica dei contributi scientifici
  • Utilizzare tecniche di comunicazione efficace
  • Applicare tecniche di analisi del comportamento degli attori politici
  • Applicare tecniche di analisi della formazione delle preferenze
  • Applicare tecniche di studio delle interazioni strategiche
  • Applicare tecniche di analisi dei processi amministrativi
  • Applicare tecniche di redazione report di ricerca

Abilità generali principali

  • Applicare tecniche di pianificazione delle attività
  • Applicare tecniche di progettazione
  • Gestire relazioni con il committente
  • Utilizzare lingue straniere e l’inglese in particolare
  • Applicare tecniche di analisi delle procedure
  • Applicare tecniche di analisi organizzativa

Quali comportamenti lavorativi deve sviluppare?

Accuratezza

operare con precisione, minimizzando gli errori e ponendo una costante attenzione alla qualità e al controllo dei risultati del lavoro

Creatività

ricercare soluzioni originali ed efficaci, approcciare in modo creativo i problemi di lavoro, tentare soluzioni non convenzionali, sviluppare un ambiente favorevole all’innovazione

Flessibilità-Adattabilità

modificare comportamenti e schemi mentali in funzione delle esigenze del contesto lavorativo, sapersi adattare ai cambiamenti e alle emergenze, lavorare efficacemente in situazioni differenti e/o con diverse persone o gruppi

Logica-Pensiero analitico

comprendere le situazioni, scomponendole nei loro elementi costitutivi, individuando relazioni e sequenze cronologiche e valutare le conseguenze in una catena di cause ed effetti

Orientamento al cliente/utente

anticipare, riconoscere e soddisfare le esigenze del cliente interno/esterno e predisporre soluzioni personalizzate, efficaci e soddisfacenti dal punto di vista della qualità del servizio reso

Orientamento all’innovazione e al cambiamento

essere aperti a idee e approcci nuovi, saper individuare e cogliere le opportunità, non temere l’errore ma piuttosto viverlo come un’occasione di apprendimento e miglioramento

Pensiero concettuale

riconoscere modelli astratti o rapporti fra situazioni complesse, definendo problemi anche mediante l’uso di metafore e analogie; ricomporre idee, questioni e osservazioni in concetti; identificare aspetti chiave di situazioni complesse

Percorso formativo formale

Per diventare politologo in ambito universitario il percorso da seguire è necessariamente quello del ricercatore universitario (si rimanda alla figura del Ricercatore). È imprescindibile inoltre un dottorato in materie politologiche.

Percorso formativo consigliato

Per lavorare come politologo in università e negli altri settori/luogo di lavoro menzionati è importante possedere, oltre alle conoscenze specialistiche delle scienze politiche, una base solida nelle principali discipline contigue: economia politica, diritto costituzionale e diritto amministrativo o internazionale (a seconda dei propri ambiti di specializzazione), sociologia, ecc. Sono essenziali inoltre una buona cultura generale e conoscenze delle principali problematiche filosofiche e storiche che stanno alla base dei concetti e della comprensione scientifica odierna della realtà politica.

Per lavorare in università si consiglia di individuare a partire dalla tesi di laurea magistrale, e quindi con la tesi di dottorato, la specializzazione e i temi su cui si desidera incentrare il proprio lavoro di ricerca.

 

Per lavorare in centri di ricerca è necessario seguire il percorso definito dalla singola organizzazione presso la quale ci si candida. Si consiglia un’ottima conoscenza delle lingue e soprattutto dell’inglese, in quanto spesso si lavora in team con analisti internazionali. Tra analisti dei centri di ricerca e ricercatori universitari può esistere una sovrapposizione (sono molti gli analisti che sono anche ricercatori/professori universitari e viceversa diversi ricercatori/professori universitari collaborano o lavorano anche per centri di ricerca esterni), ma questa non è necessaria in molti istituti. Un titolo di studio post-laurea (un dottorato o un master) sono però generalmente essenziali. Si consideri che i centri/gli istituti più rinomati sono estremamente selettivi e la frequenza di università d’eccellenza (almeno per quanto concerne i titoli post-laurea) può risultare indispensabile.

 

Per quanto riguarda i partiti politici, la diffusione della figura del consulente professionista fa sì che si possa ormai lavorare in questo campo indipendentemente dall'affiliazione o dalla frequentazione di specifici partiti/personaggi politici. L’esperienza politica o di partito è tuttavia un tassello formativo importante, che aumenta le possibilità di essere ingaggiato come consulente. La frequenza di corsi di specializzazione in comunicazione politica o in comunicazione pubblica, o anche un master, rientra nel percorso formativo della maggior parte dei consulenti politici. La lettura di riviste specialistiche è un mezzo molto utilizzato per il proprio aggiornamento professionale.

 

Per chi desidera lavorare in istituzioni internazionali e di cooperazione allo sviluppo può essere molto utile maturare esperienze di studio all'estero e soprattutto di tirocinio nelle medesime istituzioni durante l’università. La partecipazione a summer school, a simulazioni (come le simulazioni di assemblee dell'Onu per aspiranti funzionari e diplomatici) e ad altri progetti di formazione promossi da tali istituzioni può contribuire alle future possibilità di impiego. Trattandosi di ambienti molto selettivi può risultare essenziale il possesso di titoli post-laurea in università di eccellenza.

 

Per lavorare come collaboratore parlamentare in Italia è utile frequentare corsi professionali per Collaboratore Parlamentare. Per lavorare come assistente parlamentare europeo sono necessarie ottime conoscenze di diritto comunitario e sono fortemente consigliate esperienze di tirocinio presso le istituzioni europee. Il processo di selezione avviene direttamente da parte dell’Ufficio europeo per la selezione del personale.

 

Per quanto riguarda il lavoro per aziende private possono aiutare master in Public Affairs e Relazioni Istituzionali. Sono tuttavia pochi in Italia e prevalentemente in università private.

Come si sviluppa la carriera?

Il ricercatore universitario in scienze politiche può (e deve) diventare nell'arco di dodici anni professore associato ed eventualmente professore ordinario.

 

L’analista in centri di ricerca può acquisire funzioni di responsabilità e dirigenza all'interno dell’organizzazione, assumendo il potere più o meno ampio di stabilirne le direzioni di ricerca. Ogni istituto ha le sue gerarchie e percorsi di carriera interni.

 

Il politologo in qualità di consulente politico può accrescere progressivamente la sua esperienza e i suoi successi, costruendosi così una propria reputazione professionale  nel settore e aumentando la domanda di collaborazione da parte di esponenti politici, e di conseguenza i compensi percepiti. L’immagine del consulente è legata ovviamente al successo delle campagne alle quali collabora: anche la scelta delle cause da sostenere deve pertanto essere oculata.