Attività e competenze
ATTIVITÀ | COMPETENZE | RISULTATI |
---|---|---|
Rileva il bisogno |
| Documento di analisi del bisogno |
Intercetta linee di finanziamento |
| Bando di finanziamento coerente |
Progetta interventi di cooperazione internazionale o locale |
| Progetto di cooperazione internazionale o locale |
Realizza e gestisce gli interventi |
| Rapporti di avanzamento lavori |
Monitora e valuta i risultati |
| Report finali dei progetti realizzati/ Rendicontazione delle spese sostenute/ Report sulla capitalizzazione dei progetti/Piano di diffusione dei risultati |
Divulga e sensibilizza |
| Campagna informativa |
Quali conoscenze è necessario avere?
Conoscenze specialistiche
- Mediazione interculturale e linguistica
- Conflitti e processi di pace
- Dinamiche dei sistemi politici e istituzionali internazionali e locali
- Politiche europee/nazionali/regionali per la cooperazione allo sviluppo
- Conoscenza generale delle tecniche specifiche in relazione alla natura del progetto/servizio (sanitarie, economiche, agronomiche, ecc…)
- Elementi di Project Cycle Management
- Elementi di organizzazione del lavoro
- Elementi di controllo di gestione
- Elementi di gestione amministrativa
Conoscenze generali
- Economia dello sviluppo
- Economia internazionale
- Lingue straniere
- Elementi di diritto internazionale
- Elementi di diritto umanitario
- Storia e politica delle relazioni internazionali
- Elementi di gestione d’impresa
Che cosa deve saper fare?
Abilità specialistiche principali
- Applicare tecniche di Project Management
- Applicare tecniche di budgeting
- Applicare tecniche di comunicazione in contesti interculturali
- Applicare tecniche di negoziazione
- Applicare tecniche del lavoro di rete
- Applicare tecniche di monitoraggio delle attività e di redazione di report
Abilità generali principali
- Applicare tecniche di amministrazione delle attività
- Applicare tecniche di coordinamento di gruppi di lavoro
- Applicare tecniche di pubbliche relazioni
Quali comportamenti lavorativi deve sviluppare?
Autocontrollo-Gestione dello stress
Autocontrollo-Gestione dello stressmantenere un adeguato controllo emotivo, essere consapevoli dei propri punti di forza e debolezza, dei propri valori e obiettivi, mantenere la concentrazione anche sotto pressione o in situazioni incerte o impreviste
Collaborazione-Cooperazione
lavorare in modo costruttivo e in sinergia per il raggiungimento degli obiettivi comuni, condividere progetti, informazioni e risorse
Determinazione nell’agire
decidere con prontezza, anche a fronte di informazioni scarse e/o indefinite, nell’ambito delle responsabilità assegnate
Flessibilità-Adattabilità
modificare comportamenti e schemi mentali in funzione delle esigenze del contesto lavorativo, sapersi adattare ai cambiamenti e alle emergenze, lavorare efficacemente in situazioni differenti e/o con diverse persone o gruppi
Orientamento all’innovazione e al cambiamento
essere aperti a idee e approcci nuovi, saper individuare e cogliere le opportunità, non temere l’errore ma piuttosto viverlo come un’occasione di apprendimento e miglioramento
Percorso formativo formale
Poiché non esistono norme o leggi specifiche che regolano la professione, non sono richiesti titoli di studio, abilitazioni, iscrizioni ad albi o periodi minimi di pratica professionale obbligatori.
Percorso formativo consigliato
- Area and global studies for international cooperation (LM-81)
- Economia e management (LM-56)
- Economics (LM-56)
- Georisorse e gestione ecosostenibile d’impresa (LM-76)
- Metodi statistici ed economici per le decisioni (LM-82)
- Scienze del governo (LM-62)
- Scienze internazionali (LM-52)
- Scienze internazionali, dello sviluppo e della cooperazione (L-36)
- Scienze strategiche (LM/DS)
- Sociologia (LM-88)
Si consiglia una formazione universitaria seguita da un’esperienza pratica di stage/tirocinio in Italia o all’estero, ad esempio attraverso il Servizio Civile Universale, volta a consolidare le competenze acquisite durante il percorso di studio.
“Quale che sia il settore specifico di azione, i loro compiti esigono sempre una grande flessibilità e la capacità di tenere costantemente d’occhio il quadro d’insieme. Bisogna saper leggere la politica, i comportamenti del potere, le sensibilità di genere o religiose, le dinamiche famigliari, i rischi sanitari, i meccanismi economici, etc. Anche il miglior medico, agronomo o architetto, senza una sistematica attenzione per tutto questo, e una solida cultura generale nel campo delle scienze sociali, lavorerà male” (Prof. Barakat, Università di York).
Come si sviluppa la carriera?
Le traiettorie di carriera possibili per l’OPERATORE DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE sono di tipo verticale e riguardano l’acquisizione di crescenti funzioni di coordinamento e direzione di team di lavoro eterogenei.