Quali sono le condizioni di lavoro?

Ambito privato

 

Più frequentemente il MEDICO NEO-ABILITATO svolge il proprio lavoro come libero professionista. Gestisce in maniera autonoma il proprio tempo-lavoro, collaborando occasionalmente o continuativamente, ma senza rapporto di subordinazione, con enti privati o convenzionati in virtù di contratti proposti dal datore di lavoro o liberamente concordati. Tali contratti prevedono l’emissione di fattura in regime fiscale ordinario, semplificato o dei minimi. Il datore di lavoro provvede, se dovuta, al versamento della ritenuta d’acconto dell’IRPEF. Resta a totale carico del medico, attraverso il ricavo ottenuto, la contribuzione ENPAM, eventuali polizze assicurative, le spese per l’acquisto di ciò che occorre per lavorare (es: strumentazione medica di base).

 

 

Ambito pubblico

 

Generalmente il libero professionista che lavora in ambito pubblico lo fa in regime di convenzione, ovvero mantenendo la propria partita IVA e autonomia organizzativa ma seguendo un contratto (la convenzione, determinata da trattative collettive nazionali e regionali) che determina compiti, diritti e doveri del medico e del datore di lavoro (l’ASL). Il neo-abilitato che sostituisce un medico convenzionato assume ogni responsabilità del titolare rispettando la convenzione e viene, di norma, da lui remunerato secondo alcune regole nazionali.

Nel caso della sostituzione di Continuità Assistenziale (ex guardia medica) la convenzione prevede che il pagamento sia effettuato direttamente dall’ASL in regime di para-dipendenza che comprende anche la contribuzione ENPAM, una polizza assicurativa per malattia e infortuni e la fornitura della maggior parte di ciò che occorre per lavorare, ad eccezione della strumentazione medica di base.

Il MEDICO NEO-ABILITATO deve:

  • essere disposto a non avere una sede di lavoro fissa, un orario fisso, un incarico solo
  • essere disposto a organizzare la propria attività lavorativa di settimana in settimana, sacrificando talvolta il week end o qualche giorno di festa
  • essere pronto a farsi consigliare dai colleghi più anziani i “trucchi del mestiere”
  • essere aperto a imparare ogni giorno da colleghi, pazienti e dalle nuove esperienze in cosa consiste fare davvero il medico
  • sentirsi parte di una comunità di colleghi confrontandosi singolarmente, ai corsi di aggiornamento, nelle società scientifiche, nei sindacati, presso l’Ordine dei Medici
  • essere medico 2.0, pronti a utilizzare siti, reti, social, app per la professione medica
  • conoscere i siti in cui trovare bandi di concorso, riviste specializzate, corsi ECM, programmi, applicazioni, etc.