Quali sono le condizioni di lavoro?

SCUOLE STATALI

L’inserimento avviene attraverso le graduatorie dell’Ufficio Scolastico Regionale. Il rapporto di lavoro è quello di dipendente pubblico assunto con contratto a tempo determinato o indeterminato.

L’orario settimanale previsto dalla nuova Legge 30 ottobre 2008, n.169 per l’INSEGNANTE DELLA SCUOLA PRIMARIA è di 24 ore erogate in presenza dei bambini. La retribuzione nella scuola pubblica è di circa 18 mila euro lordi annui a inizio carriera, per assestarsi, dopo 35 anni di attività, attorno ai 26 mila euro lordi all’anno.

 

SCUOLE PARITARIE

L’inserimento lavorativo non avviene tramite graduatoria, ma per reclutamento diretto. La retribuzione è inferiore rispetto alla scuola pubblica, l’orario è più lungo e si ricorre più facilmente a forme di rapporto lavorativo flessibili. A livello di inquadramento contrattuale è diffusa la prassi di fare riferimento a professioni di profilo inferiore, estendendo anche la quantità di mansioni richieste. A differenza della statale, nella scuola paritaria può venir chiesto all’insegnate la condivisione di valori e/o metodi che caratterizzano fortemente l’indirizzo educativo e didattico della scuola. L’orario è lo stesso osservato nelle scuole statali, sebbene possa essere chiesta una disponibilità maggiore a coprire una fascia oraria più ampia.

 

SCUOLE NON PARITARIE

Non hanno obblighi contrattuali. Possono richiedere alle volte la realizzazione di attività che esulano l’insegnamento (doposcuola, erogazione di laboratori di psicomotricità…). Possono essere disattesi le indicazioni ministeriali relative ai requisiti contrattuali, dei titoli di studi necessari e le indicazioni sugli orari.

L’INSEGNANTE DELLA SCUOLA PRIMARIA, indipendentemente dal luogo, opera in tutti i processi, in una dimensione fortemente collegiale con gli altri insegnanti. Tutte le attività da lui erogate sono infatti decise e realizzate insieme ai colleghi. Rispetto alla scuola dell’infanzia gode di meno autonomia nell’impostazione del lavoro, essendo la sua attività maggiormente determinata dai documenti programmatici.

Le attività di insegnamento si svolgono per almeno 200 giorni all'anno nel corso di 10 mesi. Da quando è entrata in vigore l’autonomia scolastica, il Dirigente Scolastico, in accordo con i docenti, può definire un modello organizzativo che sia rispondente alle esigenze dei bambini che frequentano la propria scuola.

L’attività quotidiana dell’INSEGNANTE DI SCUOLA PRIMARIA anche se prevalentemente centrata sull’interazione diretta con i bambini e i colleghi, richiede dedizione all’attività di progettazione e studio. La classe che un insegnante si trova di fronte è al massimo composta da 25 allievi (20 se all’interno è presente un allievo diversamente abile).