Quali sono le condizioni di lavoro?

Il GIORNALISTA PUBBLICISTA è un collaboratore a tempo parziale esterno all’organico aziendale. Non ha vincoli orari specifici, può organizzarsi il tempo dedicato all’attività in modo tale che sia compatibile con lo svolgimento di un’altra professione (non può infatti essere la sua unica attività).

Stabilisce con la redazione della testata giornalistica i temi sulle quali ha la possibilità di intervenire, si confronta sulle modalità di realizzazione dell’attività e definisce delle tempistiche da rispettare e per tutti gli altri aspetti svolge la propria attività di approfondimento, riflessione e scrittura in maniera del tutto autonoma.

Il giornalista professionista al contrario svolge l’attività in modo esclusivo, è inserito nell’organigramma aziendale ed è soggetto alle direttive del redattore ordinario, del caposervizio/caporedattore a seconda della dimensione e dell’organizzazione interna della testata giornalistica.

L’attività viene in parte esercitata in redazione e in parte esternamente: la professione richiede di partecipare a conferenze stampa, eventi pubblici (es. manifestazioni sportive, concerti, spettacoli…), eventi di cronaca (manifestazioni di protesta, incidenti, delitti…) oltre che per raccogliere interviste e svolgere inchieste sul campo.

In qualità di ADDETTO STAMPA nelle Pubbliche Amministrazioni il giornalista è un dipendente pubblico, assunto attraverso concorso. Gli enti pubblici che non hanno personale adibito interno possono avvalersi talvolta anche di consulenti esterni. L'addetto stampa lavora in team e deve intrattenere costantemente relazioni con gli operatori della stampa e degli organi di informazione, creando una rete solida di interlocutori e affermandosi a sua volta come interlocutore credibile e affidabile. Il giornalista che opera come addetto stampa è avvantaggiato dal possesso di una rete preesistente di contatti, creata nel corso della propria carriera giornalistica. I tempi e gli orari di lavoro sono scarsamente strutturati, dipendendo dal calendario delle attività della PA, dalle esigenze del pubblico e degli organi di informazione e da emergenze o eventi esogeni.