Quali sono le condizioni di lavoro?

Gli ambiti di lavoro descritti presentano le seguenti condizioni lavorative:

Attualmente per i giovani laureati l'ingresso avviene attraverso forme di flessibilizzazione del rapporto di lavoro. Uno dei possibili canali di avvicinamento e di conoscenza della professione è costituito dal tirocinio formativo previsto dall’ordinamento degli studi dei singoli corsi di laurea o un tirocinio post laurea. Attraverso questa esperienza in situazione, l’aspirante FORMATORE può rendersi conto delle competenze richieste, delle attività concrete in cui si sviluppa la professione e delle condizioni di lavoro nelle quali si esercita il ruolo.

Rispetto ai rapporti contrattuali, il FORMATORE può lavorare sia alle dirette dipendenze dell’organizzazione (con contratto di assunzione a tempo indeterminato o a tempo determinato), sia come lavoratore autonomo (comunemente detto consulente o esperto e in tal caso è necessaria la Partita IVA), sia come lavoratore parasubordinato (secondo le varie forme contrattuali previste dalla legge 30/2003 che regola la materia).Nell'ambito delle strutture pubbliche di formazione (gestite da Regioni, Province e Comuni), l'accesso a questa professione avviene attraverso concorso pubblico.

Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i lavoratori dipendenti del comparto della formazione professionale pubblica e di quella privata, sopra citato, beneficia di finanziamenti pubblici; tale contratto però non riguarda i formatori delle imprese private (società di consulenza, aziende, agenzie per il lavoro), per i quali, se dipendenti, vigono i contratti collettivi previsti per le singole categorie produttive. Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore Formazione prevede un impegno settimanale di 36 ore.

Il lavoro del FORMATORE richiede un’interazione costante con un pubblico di destinatari molto eterogeneo (dai giovani agli adulti, dalle persone in situazione di disagio ai lavoratori inseriti in percorsi di formazione continua, ecc), con i colleghi che operano all’interno dell’organizzazione, con esperti e consulenti esterni dei servizi pubblici e privati del territorio.

Nell’esercizio del suo lavoro, il FORMATORE è spesso impegnato in attività di gruppo per tutto ciò che concerne l’intero processo formativo, in alternanza a momenti di elaborazione autonomi.

La sfera d’azione del FORMATORE può vederlo impegnato in diversi ambienti: uffici, aule di lezione in presenza o aule virtuali, laboratori, officine, sale riunioni.

Negli enti e nei consorzi di formazione, nei CTP le attività del FORMATORE sono volte a soddisfare i bisogni e le domande delle persone (attenzione prevalente alla domanda sociale di professionalità e formazione), mentre negli altri casi (aziende, agenzie private per il lavoro, società di consulenza) il suo ruolo è esercitato ponendo particolare attenzione alle politiche aziendali del personale, ai bisogni delle organizzazioni, alle domande delle imprese (attenzione alla domanda economica e ad aspetti aziendali: produttività, qualità, management, sicurezza, comportamenti organizzativi, ecc.).

I tempi di lavoro variano in funzione del tipo di formazione erogata (per esempio, in presenza, aperta e a distanza), del pubblico a cui è rivolta, delle scadenze dettate da programmi, bandi, direttive degli enti finanziatori, della domanda di professionalità e dalle necessità organizzative provenienti dal sistema economico produttivo. Tale variabilità pone il FORMATORE nella condizione di dover rispettare e adattarsi ai tempi, ai ritmi, alle forme di lavoro e contrattuali vigenti nei singoli ambiti organizzativi di riferimento.