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Direttore artistico, Direttrice artistica

Il DIRETTORE ARTISTICO ha la responsabilità di delineare il programma di una compagnia teatrale, di un teatro, di una rassegna o di un festival.

Attraverso la programmazione artistica si comunica la specifica identità del teatro, museo o rassegna che sia: è definire una linea di azione pratica e artistica che servirà per selezionare il cartellone della stagione.

E’ un’attiva a forte contenuto creativo in cui il DIRETTORE ARTISTICO si avvale della collaborazione di una molteplicità di altre professioni più tecniche e specialistiche come registi, direttori di produzione, attori, sceneggiatori.

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Quali norme regolano la professione

Non vi sono norme specifiche che regolano la professione. Non vi sono albi professionali e/o titoli specifici per accedere alla professione.

Livello EQF

VI livello del Quadro Europeo delle Qualifiche, corrispondente al primo ciclo dei titoli accademici

VII livello del Quadro Europeo delle Qualifiche, corrispondente al secondo ciclo dei titoli accademici

Dove lavora? Ambienti e organizzazione

Il DIRETTORE ARTISTICO può lavorare in:

  • Teatri
  • Compagnie teatrali, musicali
  • Scuole teatrali, musicali
  • Produzioni cinematografiche
  • Enti pubblici
  • Fondazioni private

per la realizzazione di eventi culturali quali festival o rassegne o per la definizione del programma di un teatro o di una compagnia

Il DIRETTORE ARTISTICO è un professionista che in genere è scelto tra persone dotate di lunga esperienza nel settore dell’organizzazione artistica e gestionale.

Quali sono le condizioni di lavoro?

L’incarico professionale è la forma contrattuale più diffusa per la figura professionale di DIRETTORE ARTISTICO. Raramente si tratta di un incarico a tempo indeterminato, molto più spesso viene definito un tempo specifico, due/tre anni, al termine del quale si prevede la possibilità di rinnovo.

 

In funzione dell’ambito della collaborazione e dell’assetto organizzativo più o meno strutturato le attività attribuite a questa figura professionale possono essere molto diverse. Nel caso di grandi Teatri, Scuole e Festival dotati di un organico stabile di tipo amministrativo, organizzativo e tecnico le attività del DIRETTORE ARTISTICO sono concentrate sugli aspetti più specifici della professione come la capacità di comunicare in modo efficace l’identità della struttura, di attrarre e saper coinvolgere gli artisti più adatti o di far crescere il festival o la compagnia teatrale attraverso il lavoro di rete.

Nelle organizzazioni più piccole è molto più facile che il DIRETTORE ARTISTICO sia anche il regista o il produttore o debba supervisionare attività più organizzative, gestionali e amministrative.

Attività e competenze

Il DIRETTORE ARTISTICO deve essere in grado di:

ATTIVITA’

COMPETENZE

Elaborare le linee guida della programmazione artistica

  • comprendere gli obiettivi della committenza
  • individuare gli eventuali vincoli (in termini di risorse economiche, spazi disponibili, tempistiche da rispettare…)
  • coinvolgere l’organizzazione (regista, direttore di produzione…) nel processo di riflessione e scelte artistiche
  • definire gli obiettivi culturali, l’articolazione temporale e spaziale degli eventi

Definire le proposte di eventi e attività culturali

  • analizzare i gusti del pubblico
  • elaborare le proposte di eventi e attività culturali da realizzare
  • definire le risorse necessarie (economiche, professionali, organizzative)

Coinvolgere gli artist

  • aggiornarsi continuamente sulle nuove tendenze e sul lavoro degli altri soggetti del settore (teatri, festival, rassegne…)
  • visionare, valutare e selezionare gli artisti, le compagnie, gli spettacoli da proporre

Promuovere l’iniziativa

  • definire il contenuto della campagna promozionale
  • cercare le professionalità tecniche più adeguate
  • definire possibili sinergie con altri eventi culturali o Enti pubblici o soggetti privati che favoriscano la crescita dell’iniziativa

Supervisionare la realizzazione dell’iniziativa

  • seguire le prove e intervenire per garantire la coerenza tra quanto messo in scena e quanto si vuole comunicare
  • verificare che tutti gli aspetti, anche quelli più tecnici (sonoro, acustica, luci, riprese, scenografie…) siano come programmati

Quali conoscenze è necessario avere?

Conoscenze specialistiche

  • La nozione di performance e le sue declinazioni
  • Drammaturgia scenica
  • Animazione teatrale
  • Management e marketing delle attività culturali e dello spettacolo

Conoscenze generali

  • Storia contemporanea
  • Storia del cinema
  • Storia del teatro
  • Storia dell’arte contemporanea
  • Storia e fenomenologia delle arti performative e del cinema
  • Storia della musica
  • Elementi di psicologia della comunicazione
  • Elementi di comunicazione interpersonale
  • Forme e generi dello spettacolo radiotelevisivo

Che cosa deve saper fare?

Abilità specialistiche principali

  • comprendere i linguaggi artistici della performance contemporanea  
  • utilizzare diverse forme di regia
  • applicare tecniche di organizzazione del lavoro e coordinamento di gruppi di lavoro
  • applicare tecniche di analisi delle tendenze culturali
  • applicare tecniche di analisi delle sceneggiature

Abilità generali principali

  • applicare tecniche di scrittura critica cinematografica
  • definire e implementare un progetto culturale sostenibile
  • utilizzare tecniche di recitazione e dizione

Quali comportamenti lavorativi deve sviluppare?

Affidabilità

mostrare integrità ed essere responsabili di se stessi, agire eticamente, essere irreprensibili, costruire intorno a sé un clima di fiducia, ammettere i propri errori, rispettare gli impegni assunti

Creatività

ricercare soluzioni originali ed efficaci, approcciare in modo creativo i problemi di lavoro, tentare soluzioni non convenzionali, sviluppare un ambiente favorevole all’innovazione

Flessibilità-Adattabilità

modificare comportamenti e schemi mentali in funzione delle esigenze del contesto lavorativo, sapersi adattare ai cambiamenti e alle emergenze, lavorare efficacemente in situazioni differenti e/o con diverse persone o gruppi

Orientamento all’innovazione e al cambiamento

essere aperti a idee e approcci nuovi, saper individuare e cogliere le opportunità, non temere l’errore ma piuttosto viverlo come un’occasione di apprendimento e miglioramento

Valorizzazione degli altri

concorrere allo sviluppo delle persone, far emergere le esigenze di crescita dando rilievo alle abilità di ciascuno; favorire l'apprendimento e lo sviluppo a lungo termine con un appropriato livello di analisi dei bisogni, di riflessione, di impegno; facilitare l’assunzione di responsabilità dei collaboratori valorizzandone le potenzialità

Percorso formativo formale

Non esistono norme o leggi specifiche che regolano la professione, non sono richiesti titoli di studio specifici, abilitazioni, iscrizioni al albi o periodi minimi di pratica professionale obbligatori.

Percorso formativo consigliato

Non c’è una formazione specifica. Generalmente bisogna essere competenti nelle attività culturali che si è chiamate/i a dirigere, le quali possono però essere di svariati tipi - musicali, teatrali, cinematografiche, ecc.- e richiedere quindi una formazione di base poliedrica.

Le lauree più indicate sono quelle umanistiche. La formazione avviene tuttavia sul campo, anche se può rivelarsi utile aver frequentato il corso di Laurea in DAMS (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo) o in Scienze della Comunicazione.

Alla laurea può seguire una specializzazione di settore, avendo però una formazione di base che può permettere creatività, capacità di coordinamento e di organizzazione.

Come si sviluppa la carriera?

L’esperienza in questa professione è fondamentale. Le prime esperienze di lavoro spesso sono legate all’organizzazione di singole serate musicali o teatrali a livello più o meno amatoriale. Lo sviluppo della carriera è determinato dalla capacità di farsi conoscere nell’ambiente e di procurarsi occasioni per la direzione di teatri o eventi sempre più prestigiosi, con respiro regionale, nazionale o internazionale.

Informazioni

Volumi
  • Argano Lucio, La gestione dei progetti di spettacolo. Elementi di project management culturale, Franco Angeli, 2011.
  • Bollo Alessandro, Il marketing della cultura, Carocci, 2012.
Siti

Sito del corso di Laura in DAMS dell’Università degli Studi di Torino

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