Dove lavora? Ambienti e organizzazione

Il COMUNICATORE PUBBLICO lavora all’interno di Pubbliche Amministrazione di diversa natura. La tipologia di ente pubblico nel quale è impiegato definisce anche il contratto collettivo nazionale di riferimento.

All’interno della Pubblica Amministrazione il COMUNICATORE PUBBLICO lavora nell’ambito delle funzioni di comunicazione, come definite dalla Legge 150/2000 (distinzione tra comunicare e informare). L’ufficio di riferimento è pertanto, generalmente, l’Ufficio Relazioni con il Pubblico (ma può operare anche presso sportelli polifunzionali, reti civiche, informagiovani, sportelli al cittadino e altre strutture dedite alla comunicazione). L’organizzazione e denominazione delle figure professionali in enti con diverse funzioni e di diverso livello territoriale è caratterizzata da una grande variabilità.

La dimensione dell’ente è in genere determinante nel definire l’estensione delle funzioni del comunicatore pubblico e l’articolazione degli uffici. Gli enti pubblici si dotano per legge (Decreto Legislativo 29/1993) di un Ufficio Relazioni con il Pubblico per la comunicazione diretta con il pubblico, e di un Ufficio Stampa per i rapporti con la stampa e i giornalisti, i cui addetti devono essere giornalisti iscritti all’ordine. In enti particolarmente piccoli le due funzioni possono essere accorpate (e accorpate talvolta anche con le funzioni di segreteria) e la medesima figura professionale può occuparsi di entrambe. Le figure direttive in ambito comunicativo coordinano in ogni caso l’attività degli Uffici Relazioni con il Pubblico e degli Uffici Stampa. 

Nelle amministrazioni locali di piccole dimensioni, per meglio ottimizzare le loro funzioni, gli uffici stampa, così come gli uffici per le relazioni con il pubblico, possono essere costituiti in forma consorziata tra enti locali che raggruppino una popolazione residente non inferiore a 25.000 unità (Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Funzione Pubblica DIRETTIVA 7 febbraio 2002).