Biologo
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Biologo, Biologa

Il BIOLOGO è colui che studia i meccanismi che regolano i processi fondamentali della vita in relazione con gli ambienti specifici in cui essi si realizzano. L’ambito di osservazione e sperimentazione scientifica di cui il biologo si occupa è molto ampio: può riguardare le specie microbiche, vegetali, animali e l’uomo, e può focalizzarsi su differenti livelli di approfondimento, da quello molecolare, cellulare, istologico, anatomico, embriologico, tassonomico, fino ad aspetti di tipo ecologico.

BIOLOGO, dunque, è una definizione generale che rimanda a più specifiche aree di specializzazione professionale. In particolare:

il biologo clinico, in ambito sanitario, che effettua test su tessuti o liquidi biologici per la diagnosi e/o la prevenzione delle malattie e per la ricerca;

il biologo molecolare, che studia e manipola DNA e proteine (vedi Biologo e Biologa specialista in biologia molecolare);

il biologo ambientale, che analizza i processi biologici che si verificano nell’aria, nell’acqua o nel suolo anche in relazione agli interventi antropici (vedi Biologo specialista in biomonitoraggio e valutazione del rischio);

il microbiologo, che studia la struttura e le funzioni dei microrganismi (batteri, alcuni tipi di funghi e lieviti, alghe e protozoi) e virus (vedi Microbiologo);

il biochimico, che è specializzato nello studio dei processi chimici degli organismi viventi (vedi Biochimico);

il biologo nutrizionista, che identifica i bisogni dell’individuo sano e della collettività correlati all’alimentazione e alla nutrizione (vedi Nutrizionista)

il diagnosta per la conservazione di beni culturali e artistici, che opera per prevenire e ridurre i processi di biodeterioramento della superfici di opere storiche di particolare interesse artistico (vedi Esperto in conservazione e restauro dei beni culturali);

il biotecnologo, che manipola elementi biologici attraverso tecniche di ingegneria genetica e tecnologie microbiche.

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Quali norme regolano la professione

L’abilitazione alla professione è disciplinata dall’iscrizione all'Ordine dei Biologi in applicazione alla Legge 396/67 e al DPR 328/2001.

Va segnalato tuttavia che l’iscrizione all’Ordine dei Biologi è richiesta soltanto per alcune attività lavorative, che prevedono l’assunzione di responsabilità legale sui risultati analitici o di ricerca.

Requisito per l'accesso all'Ordine Nazionale dei Biologi è costituito dal possesso di un titolo accademico valido per sostenere l'esame di Stato di abilitazione alla professione di Biologo, ai sensi del D.P.R. n. 328/01, e dal conseguimento dell'abilitazione stessa.

Nell'albo professionale dell'Ordine dei Biologi sono, tuttavia, istituite due sezioni:

SEZIONE A: "Sezione dei biologi", cui si accede, previo esame di Stato, con una delle lauree magistrali in una delle seguenti classi:

Classe LM-6 Biologia

Classe LM-7 Biotecnologie agrarie

Classe LM-8 Biotecnologie industriali

Classe LM-9 Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche

Classe LM-61 Scienze della nutrizione umana

Classe LM-75 Scienze e tecnologie per l''ambiente e il territorio

 

SEZIONE B: "Sezione dei biologi juniores” cui si accede, previo esame di Stato, con il titolo di laurea di primo livello nelle classi:

Classe L-2 - Biotecnologie;

Classe L-13 - Scienze biologiche;

Classe L-32 - Scienze e tecnologie per l'ambiente e la natura.

 

L’Ordine Nazionale dei Biologi ha elaborato un codice deontologico per l’esercizio della professione di Biologo (approvato dal Consiglio dell’Ordine con delibera n. 271 del 24 gennaio 2019) http://www.onb.it/2019/01/30/nuovo-codice-deontologico-con-nota-di-accompagnamento/

Con la Legge 3/2018 la professione del Biologo è entrata inoltre a far parte delle Professioni Sanitarie.

Livello EQF

VII livello del Quadro Europeo delle Qualifiche, corrispondente al secondo ciclo dei titoli accademici

Dove lavora? Ambienti e organizzazione

Il BIOLOGO può lavorare in:

Aziende pubbliche

Laboratori Universitari, Laboratori di Centri di Ricerca (es. C.N.R.); assessorati alla sanità o all’ecologia e tutela degli ambienti delle regioni e dei comuni; parchi naturali regionali e nazionali

Laboratori pubblici

Operano prevalentemente nei settori dei:

controllo di attività umane e/o industriali, quali per esempio la zooprofilassi, campo fondamentale per il controllo igienico e di popolazione delle specie animali di allevamento;

controllo agrario, come per esempio nel campo della fitovirologia per il controllo del diffondersi di infezioni nelle piante coltivate;

controllo ambientale ed igienico, laddove siano necessarie competenze di tipo molecolare/genetico.

Aziende private

che operano prevalentemente nel settore chimico, farmaceutico, alimentare e più di recente nell’industria della cosmesi.

Laboratori privati o convenzionati

sempre più specializzati per settore e spesso in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale come alcuni laboratori ospedalieri di chimica clinica e di analisi microbiologiche.

Quali sono le condizioni di lavoro?

Il grado di autonomia professionale del BIOLOGO e le possibilità di carriera variano in funzione dell’attività svolta.

Nel complesso, prevale l’attività libero professionale e di consulenza anche in ambiti di più recente interesse come la cosmesi, l’igiene degli alimenti, la sicurezza e la qualità, i beni culturali e la genetica forense.

L’accesso al pubblico impiego avviene con il superamento di un concorso.

Nelle società private inizialmente possono essere proposti contratti di collaborazione e solo in un secondo tempo un contratto a tempo indeterminato.

 

AZIENDE PRIVATE

I BIOLOGI operano spesso in stretto contatto sia con l'area della Produzione, per svolgere prove pratiche e sperimentazioni sugli impianti industriali e/o per verificare i miglioramenti dei prodotti e dei processi in fase di sperimentazione e con l'area di ingegneria e progettazione, per la costruzione di nuovi impianti e per lo sviluppo di progetti di modifica di quelli esistenti, necessari alla realizzazione dei progetti di ricerca.

I BIOLOGI, inoltre, possono svolgere un ruolo chiave all’interno dell’azienda, diventando consulenti per il sistema Qualità o nel settore della Sicurezza dei luoghi di lavoro e della valutazione del rischio biologico.

 

LABORATORI (pubblici o privati)

Molto importante è il tessuto di relazioni esterne al laboratorio, stabilite con Università e centri di eccellenza, per scambi scientifici sulle prospettive di sviluppo della ricerca nei campi di interesse dell'azienda.

Il BIOLOGO lavora per progetti e all’interno di un gruppo di ricerca, realizzando gran parte della sua attività in laboratorio e viaggiando in caso di convegni o progetti internazionali.

Nel caso in cui i laboratori di ricerca delle imprese più grandi e delle multinazionali non siano localizzati in territorio italiano può essere necessario trasferirsi all’estero o viaggiare frequentemente.

L’orario di lavoro è solitamente di 36-40 ore/settimana ed è spesso richiesta una certa flessibilità.

L'attività si svolge prevalentemente in laboratori dove è possibile essere esposti a sostanze chimiche e/o biologiche anche pericolose, pertanto deve conoscere e rispettare la normativa in materia di sicurezza, utilizzando correttamente gli appositi dispositivi di protezione individuale.

 

Inoltre, indipendentemente dal contesto in cui è occupato, il BIOLOGO può dover svolgere una parte del suo lavoro direttamente in campo (per l’osservazione, il campionamento, ecc.). In tal caso l’attività viene svolta all’esterno del laboratorio o dell’impresa, all’aperto in parchi e riserve naturali, giardini botanici, giardini zoologici, fiumi, laghi, etc.

 

Per lo svolgimento della sua attività utilizza strumenti da laboratorio, anche tecnologicamente complessi, apparecchiature per la misurazione, sostanze chimiche e biologiche, computer con programmi di videoscrittura e elaborazione statistica.

Attività e competenze

Le attività svolte dipendono dal tipo di specializzazione. Tuttavia, indichiamo di seguito le macro attività a cui è interessato un biologo, rimandando ai singoli approfondimenti professionali per il dettaglio.

ATTIVITÀ

COMPETENZE

Definizione e svolgimento di progetti di ricerca - definisce le ipotesi di partenza; analizza la letteratura disponibili in materia; individua i test da effettuare, i protocolli da seguire, gli strumenti da utilizzare e i campioni da studiare, e stabilisce tempi e metodi di realizzazione

  • Analizzare il problema
  • Definire l’ipotesi di ricerca
  • Studiare la documentazione scientifica esistente (articoli di riviste scientifiche, testi, manuali)
  • Individuare i/il test da effettuare (e, conseguentemente, i protocolli da seguire, gli strumenti da utilizzare, i campioni da studiare e le principali basi di dati pubbliche a cui riferirsi nella progettazione dell’esperimento)
  • Valutare tempi e metodi di realizzazione

Sperimentazione e validazione in laboratorio  e in vivo - si occupa del riconoscimento, classifica, studia e manipola gli organismi e i meccanismi di funzionamento. Esegue sperimentazione di base che, a seconda degli ambiti di sperimentazione, può richiedere specifici strumenti, metodiche e luoghi di sperimentazione e validazione

  • Leggere e interpretare protocolli sperimentali e meccanismi di funzionamento, classificare organismi
  • Realizzare varie tipologie di test sperimentali
  • Rilevare e valutare dati analitici e sperimentali con modalità informatiche
  • Analizzare i dati con metodi statistici di base
  • Elaborare statistiche
  • Interpretare i risultati dei test effettuati

Diffusione dei risultati dei lavori fatti e formazione - a seconda dell’ambito professionale in cui lavora, redige rapporti di ricerca, articoli scientifici o documentazione burocratico -amministrativa o produce referti. Partecipa a convegni, seminari e gruppi di lavoro esponendo i risultati dei propri lavori.

  • Redigere varie tipologie di documentazione(da referto di analisi cliniche a rapporto di ricerca, non di rado in inglese)
  • Presentare il processo della ricerca condotta con successo, dalle ipotesi iniziali alla conferma finale
  • Stabilire i parametri per la riproducibilità

Quali conoscenze è necessario avere?

Conoscenze specialistiche

  • Chimica organica, Chimica analitica e Chimica Biologica Metabolica
  • Tossicologia
  • Biomatematica
  • Biomonitoraggio
  • Ecologia 
  • Fisica e Fisica dell’atmosfera
  • Igiene ambientale e del lavoro
  • Economia applicata al territorio
  • Ergonomia
  • Medicina del lavoro
  • Epidemiologia
  • Elementi di comunicazione nella valutazione del rischio
  • Patologia ambientale
  • Elementi di legislazione del lavoro
  • Speciazione nei sistemi acquatici
  • Chemodinamica ambientale
  • Tecniche di analisi inorganiche e Tecniche di analisi di superficie
  • Fondamenti di Chemiometria
  • Trattamento dei rifiuti 
  • Impianti di trattamento dei reflui
  • Impianti e processi di produzione industriale
  • Elementi di Economia e organizzazione aziendale
  • Impatto ambientale e certificazione
  • Conservazione e trattamento dei materiali

Conoscenze generali

  • Matematica, Informatica, Statistica
  • Standard di qualità
  • Normativa UNI EN ISO 
  • Normativa in materia di sicurezza sul lavoro e ambiente
  • Normativa ambientale regionale, nazionale e comunitaria, sulla gestione dei rifiuti e degli scarichi civili e produttivi 
  • Elementi di Diritto Pubblico
  • Procedure e standard amministrativo burocratici della Pubblica Amministrazione
  • Lingua straniera (Livello Tecnico Scientifico)

Che cosa deve saper fare?

Abilità specialistiche principali

  • Applicare criteri di valutazione dei tempi di esecuzione di un’analisi di laboratorio
  • Applicare criteri di valutazione degli strumenti, delle tecniche e delle metodologie necessarie per l’esecuzione di un’analisi di laboratorio e la valutazione dei risultati
  • Applicare metodiche e tecniche di analisi di laboratorio
  • Applicare metodiche e tecniche di analisi statistica dei risultati numerici
  • Applicare tecniche di analisi organiche e inorganiche
  • Applicare tecniche di analisi di superficie
  • Applicare tecniche di biomonitoraggio
  • Conoscenze sistematiche ed ecologiche relative a specie vegetali, animali e microbiche
  • Applicare tecniche di rappresentazione dei processi e metodi per ottimizzarli
  • Applicare procedure per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti

Abilità generali principali

  • Applicare tecniche di verifica delle procedure e delle normative
  • Applicare procedure di redazione di relazioni tecniche su interventi effettuati
  • Applicare standard di qualità e sicurezza
  • Applicare tecniche di comunicazione scientifica
  • Applicare tecniche di redazione di report di ricerca
  • Utilizzare dispositivi di protezione individuale

Quali comportamenti lavorativi deve sviluppare?

Accuratezza

operare con precisione, minimizzando gli errori e ponendo una costante attenzione alla qualità e al controllo dei risultati del lavoro

Collaborazione-Cooperazione

lavorare in modo costruttivo e in sinergia per il raggiungimento degli obiettivi comuni, condividere progetti, informazioni e risorse

Flessibilità-Adattabilità

modificare comportamenti e schemi mentali in funzione delle esigenze del contesto lavorativo, sapersi adattare ai cambiamenti e alle emergenze, lavorare efficacemente in situazioni differenti e/o con diverse persone o gruppi

Logica-Pensiero analitico

comprendere le situazioni, scomponendole nei loro elementi costitutivi, individuando relazioni e sequenze cronologiche e valutare le conseguenze in una catena di cause ed effetti

Pensiero concettuale

riconoscere modelli astratti o rapporti fra situazioni complesse, definendo problemi anche mediante l’uso di metafore e analogie; ricomporre idee, questioni e osservazioni in concetti; identificare aspetti chiave di situazioni complesse

Percorso formativo formale

Per accedere alla professione di BIOLOGO è necessario conseguire una delle lauree magistrali in una delle seguenti classi:

Classe LM-6 Biologia

Classe LM-7 Biotecnologie agrarie

Classe LM-8 Biotecnologie industriali

Classe LM-9 Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche

Classe LM-61 Scienze della nutrizione umana

Classe LM-75 Scienze e tecnologie per l''ambiente e il territorio

Percorso formativo consigliato

Sebbene non sia esplicitamente richiesto dalle Aziende Private, è consigliabile essere iscritti all’Ordine dei Biologi. L’abilitazione alla professione è disciplinata dall’iscrizione all'Ordine dei Biologi in applicazione alla Legge 396/67 e al DPR 328/2001. Requisito per l'accesso all'Ordine Nazionale dei Biologi è costituito dal possesso del titolo accademico (la laurea in Scienze Biologiche ed, ai sensi del D.P.R. n. 328/01, alcuni altri titoli accademici) valido per sostenere l'esame di Stato di abilitazione alla professione di biologo, e dal conseguimento dell'abilitazione stessa.

Poiché molte delle sfere professionali in cui operano i BIOLOGI sono ad alta specializzazione, è spesso richiesta una formazione post universitaria (master e specializzazioni post-universitarie, come ad esempio Biochimica clinica, Genetica medica, Microbiologia Patologia clinica, Scienza dell'Alimentazione).

Come si sviluppa la carriera?

Il BIOLOGO spesso si specializza in specifici ambiti di ricerca (acqua, aria, suolo, ecologia, alimenti, rifiuti, prevenzione primaria).

Nell’arco della sua carriera può ampliare le proprie responsabilità rispetto alle funzioni di coordinamento.

Inoltre, se iscritto all’Albo, può lavorare autonomamente come consulente.

Informazioni

Ascolta i consgli di Fabrizio Conicella, Responsabile del Polo di innovazione delle biotecnologie

Siti

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