Quali sono le condizioni di lavoro?

I BIOCHIMICI sono prevalentemente assunti come lavoratori dipendenti, in particolare nel comparto industriale. Nelle società private inizialmente possono essere proposti contratti di collaborazione e solo in un secondo tempo un contratto a tempo indeterminato. Possono, tuttavia, essere consulenti per la ricerca nel settore pubblico e privato.

L’accesso al pubblico impiego avviene con il superamento di un concorso.

Il grado di autonomia professionale e le possibilità di carriera variano in funzione dell’attività svolta.

 

AZIENDE PRIVATE

I BIOCHIMICI operano in stretta collaborazione con diverse aree aziendali: Produzione, Qualità, Sicurezza e Ricerca e Sviluppo. Svolgono prove pratiche e sperimentazioni che mirano a verificare la possibilità di ottenere cibi, farmaci e prodotti agricoli migliori e ad ottimizzare i processi produttivi con minore impatto ambientale e maggiore sostenibilità energetica.

 

LABORATORI (pubblici o privati)

In laboratori più strettamente sanitari e di ricerca medica, il BIOCHIMICO lavora con genetisti e medici per condurre test volti a individuare patologie, disturbi genetici e altre anomalie.

Nei laboratori che si specializzano nella ricerca industriale, la figura del BIOCHIMICO, grazie anche alle sue competenze trasversali, interagisce con chimici, ingegneri, impiantisti, chimici-farmaceutici, fisici, ecc.

 

Indipendentemente dal contesto in cui sono inseriti, i BIOCHIMICI lavorano prevalentemente in laboratori dotati di apparecchi sofisticati. Le misurazioni delle biomolecole si effettuano con metodi indiretti spesso basati sulla spettroscopia (radiazioni elettromagnetiche) e non è possibile alcun tipo di osservazione diretta con le comuni tecniche microscopiche (incluso il microscopio elettronico) delle molecole biologiche più importanti. La risoluzione tridimensionale delle macromolecole con cui lavora il biochimico è possibile solo grazie alla cristallografia e alle radiazioni di sincrotrone e al NMR (tecnica spettroscopica) e spesso ci si basa su modelli computerizzati per progettare gli esperimenti. Siccome le macromolecole biologiche sono in scala nanometrica, i BIOCHIMICI sono di fatto dei NANOBIOTECNOLOGI.

L’orario di lavoro è solitamente di 36-40 ore/settimana ed è spesso richiesta una certa flessibilità.

L'attività si svolge prevalentemente in laboratori dove è possibile essere esposti a sostanze chimiche e/o biologiche anche pericolose, pertanto deve conoscere e rispettare la normativa in materia di sicurezza, utilizzando correttamente gli appositi dispositivi di protezione individuale.