L’ARCHIVISTA costituisce e organizza archivi prevalentemente documentali di interesse storico e culturale. Pone attenzione alla collocazione di ogni opera nell’ambito del panorama storico di riferimento attraverso l’attività di schedatura, riordino e inventariazione dei beni. Si occupa, inoltre, del monitoraggio dello stato di conservazione dei beni culturali attraverso l’impiego di specifici strumenti e metodi di indagine al fine di identificare la necessità di eventuali interventi di restauro.
L’ARCHIVISTA può lavorare in:
Enti pubblici
| Ministeri, archivi di stato, soprintendenze archivistiche, archivi universitari, organi istituzionali, enti locali.
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Enti privati
| Associazioni, organizzazioni, fondazioni, banche, imprese, sindacati…
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Enti ecclesiastici
| Associazioni, organizzazioni, fondazioni, banche, imprese, sindacati…
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ARCHIVI DI STATO REGIONALE
Gli Archivi di Stato regionali conservano gli atti degli organi centrali e periferici dello Stato sia per il periodo anteriore che posteriore all'Unità d’Italia.
FONDAZIONI CULTURALI
Associazione o ente privato preposto alla conservazione, tutela e valorizzazione di documenti di carattere prevalentemente storico, culturale, economico inerenti precisi temi di studio o la vita di una persona che si ritiene abbia avuto un valore per la comunità.
ARCHIVI ECCLESIASTICI
Gli archivi ecclesiastici hanno lo scopo di registrare il percorso fatto lungo i secoli dalla Chiesa nelle singole realtà che la compongono. In quanto luoghi della memoria raccolgono sistematicamente tutti i dati con cui è scritta l’articolata storia della comunità ecclesiale.
Il grado di responsabilità si differenzia a seconda della complessità organizzativa relativa alla struttura presso sui si opera.
Spesso le associazioni, le fondazioni e/o le aziende si rivolgono ad archivisti perché impostino e realizzino un archivio in piena autonomia.
Negli Archivi di Stato, invece, trattandosi di un’attività più strutturata e regolamentata, l’esercizio della professione ha un grado di autonomia meno ampio . L’attività di archiviazione è svolta prevalentemente in maniera solitaria, in contesti pubblici è limitata dagli orari d’ufficio, nelle aziende private l’orario di lavoro è assolutamente flessibile. L’attività necessita tuttavia che l’ARCHIVISTA si relazioni con molteplici e differenti professionalità quali ad es: committente, organizzatore di eventi, restauratore….
Per svolgere la professione presso enti pubblici è richiesto almeno il diploma conseguito presso una Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica (unico percorso formativo disponibile prima dell’istituzione dei corsi di laurea a cui si può accedere con un diploma di scuola superiore). Nei concorsi pubblici sempre più spesso viene esplicitamente richiesto il titolo di laurea magistrale in Beni Archivistici e librari, Conservazione di beni artistici e culturali o un titolo di laurea equipollente. Esistono corsi di specializzazione e perfezionamento per indirizzi specifici quali ad esempio per archivisti paleologi lo studio della scrittura antica.
Corsi di aggiornamento e approfondimento sono promossi dall’ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiania).
Corsi di laurea triennali
Corsi di laurea magistrali
Successivamente si consiglia di seguire la Scuola di Archivistica, paleografia e diplomatica promossa da 17 Archivi di Stato (durata 2 anni).
Nel panorama della formazione continua è abbastanza varia la gamma di corsi di aggiornamento e specializzazione rivolti alla figura professionale. Dai corsi promossi dall’ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana) ai corsi privati, è possibile completare la propria formazione di base con approfondimenti tematici sull’e-archivistica, sulla valorizzazione dei beni archivistici, la qualità negli archivi, le tecniche di inventario, la fotografia in archivio, ecc.